Come in tutte le civiltà agro-pastorali, anche in Sardegna il pane è considerato un alimento che non può mai mancare in tavola. E' interessante ricordare che anticamente la Sardegna era considerata il "granaio" di Roma e già i Fenici non permettevano a nessuno di piantare anche un solo albero nella terra destinata esclusivamente alle spighe.
La nascita del Carasau è legata al mondo rurale: ai pastori, sempre intenti alla cura delle greggi, serviva un pane che potesse durare a lungo senza guastarsi. Per questo, una volta cotto, il pane veniva tagliato dalle donne a forma di cuneo come la tasca a tracolla che i pastori utilizzavano per conservarlo.
Anticamente, la pasta veniva lavorata e tirata in dischi separati da panni di lino o lana sovrapposti. Cotto utilizzando legna di quercia. una volta sfornato, il disco di pasta veniva diviso in due con il coltello e veniva infornato nuovamente per la "carasatura".
Pane Carasau o Carta da Musica, sottilissimo, fatto senza conservanti, solo semolato di grano duro, acqua, lievito e sale. Da utilizzare in tanti modi: come sostituto del pane, con i formaggi e gli affettati, come base per l'insalata, condito con gustose salse e accompagnato da vino rosso.
Qui Sardegna propone il suo Pane Carasau nelle seguenti varianti: